Vaiolo delle scimmie: pericolo…
Comunicato del 9 settembre 2024
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L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l’emergenza sanitaria pubblica di rilievo internazionale nei confronti del monkeypox virus appartenente alla famiglia Poxviridae (la stessa famiglia del vaiolo).
Il vaiolo delle scimmie (monkeypox) è un’infezione virale zoonotica che viene, dunque, trasmessa dagli animali all’uomo ed è chiamata così perché fu identificata per la prima volta nelle scimmie nel 1958, mentre il primo caso nell’uomo risale al 1970. Il vaiolo delle scimmie è endemico, ovvero stabilmente presente nella popolazione nelle regioni della foresta pluviale tropicale dell’Africa centrale e occidentale. Nel 2022 per la prima volta sono stati segnalati negli Stati membri dell’Unione Europea e nel mondo molti focolai.
Il contagio dall’animale all’uomo avviene tramite contatto fisico con animali infetti.
La diagnosi del vaiolo delle scimmie è clinica e si avvale anche di esami di laboratorio, con test di amplificazione dell’acido nucleico (PCR, real time PCR), generici per orthopoxvirus (OPXV) e/o specifici per monkeypox virus, eseguiti su DNA estratto dai campioni biologici.
La trasmissione dell’infezione da persona a persona si si verifica tramite contatto stretto con qualcuno che ha un’eruzione cutanea da vaiolo delle scimmie, mediante il contatto faccia a faccia, pelle a pelle, compreso il contatto sessuale o tramite il contatto con oggetti contaminati.
Il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc), anche se continua a prevedere che l’impatto della malattia sarà basso in Europa, ha messo in guardia coloro che si mettono in viaggio verso i Paesi africani più colpiti dalla malattia e ha previsto che “dobbiamo essere preparati ad un maggior numero di casi di clade I importanti”, ha detto la Drettrice dell’Edcd, Pamela Rendi-Wagner”. Tra le azioni consigliate, “garantire un’efficace sorveglianza, test di laboratorio, indagini epidemiologiche e capacità di tracciamento dei contatti sarà fondamentale per individuare i casi di Mapox calde I nel continente e attivare qualsiasi risposta”.
Nei giorni scorsi in una nota il capo dipartimento della Prevenzione del mistero della Salute, Maria Rosaria Campitiello (detta Mara), segnalava che “la situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox. I nostri uffici sono in costante contatto con gli Organismi internazionali per elaborare misure condivise”.
Contro la malattia esiste un vaccino, Mva-Bn (virus vaccino vivo Ankara modificato), autorizzato dall’Agenzia europea dei medicinali per gli over 18.
Tra l’altro l’azienda danese, Bavarian Nordic A/S è l’unica che produce questo vaccino approvato in Europea e negli Stati Uniti e da quando l’Oms ha dichiarato la diffusione del vaiolo in Africa un’emergenza sanitaria pubblica globale, le azioni della Bavarian Nordic hanno guadagnato in una settimana oltre il 43% del loro valore e si stima che dal 1 gennaio, oltre il 55%.
La Società ha fatto sapere che prevede, comunque, di aumentare la produzione del vaccino per assicurare un accesso equo al vaccino per mpox.