Comunicato del 3 luglio 2024

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In queste ore in Senato dinanzi la decima Commissione permanente riunita in sede referente è all’esame il testo del Decreto-Legge 7 Giugno 2024 n.73, recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie. ACOP, chiamata a dare il proprio contributo, pur manifestando pieno apprezzamento per gli intenti del dispositivo normativo, ha presentato le proprie considerazioni finalizzate a superare i punti critici emersi nell’applicazione in concreto, secondo la prospettazione legislativa, della sinergia e dell’interscambio tra il pubblico e il privato in un’ottica di valorizzazione della Sanità Privata accreditata, integrandola nella Piattaforma Nazionale delle Liste di Attesa (PNLA) istituita presso AGENAS.

Tale ampliamento della collaborazione tra Pubblico e Privato comporterà, inevitabilmente, un aumento dei costi per le Strutture, sia per l’implementazione dei sistemi operativi, sia per il personale da impiegare, medico professionale oppure paramedico. Non lasciando di trascurare che tra le più lunghe liste di attesa ci sono quelle che attengono la diagnostica per immagini (mammografia, TC, RM), seconde solo a quelle per prime visite e che ciò avrà un impatto economico sugli investimenti delle Strutture accreditate.

In proposito, si riportano i passaggi principali delle proposte presentate all’attenzione della Commissione:

  • relativamente all’art. 7 del Decreto che ha introdotto una tassazione agevolata al 15%, per l’orario aggiuntivo straordinario del personale delle strutture pubbliche, prevedere anche per le strutture private accreditate una tassazione agevolata per l’incremento di personale dipendente dedicato allo smaltimento delle liste di attesa;
  • contemplare una tassazione agevolata per i medici titolari di pensione, che concludano contratti libero professionali con strutture private al fine di rispondere alla domanda di maggiori prestazioni proveniente dal CUP regionale; quest’ultima tipologia non dovrà rientrare nel novero delle percentuali del 28% del personale con contratto libero professionale previsto dai requisiti organizzativi di accreditamento istituzionale;
  • prevedere la copertura finanziaria per le visite e gli esami da svolgersi anche di sabato e di domenica e in fasce orarie prolungate, per evitare di dover ricorrere ad una semplice redistribuzione del personale in tutti i giorni della settimana, contribuendo ad un ulteriore ingolfamento nei giorni feriali; si auspica l’introduzione di un finanziamento dedicato all’acquisto, dal comparto privato accreditato, di quelle prestazioni necessarie allo smaltimento delle liste di attesa, evitando di rientrare sempre nella logica degli invalicabili tetti di spesa con rigidi budget di struttura.

Si è certi che solo affidando un forte contributo al ruolo del soggetto privato, operante in campo medico-assistenziale, si potrà riconoscere l’impegno degli Ospedali privati accreditati a contribuire al riequilibrio della spesa pubblica. Ed è per tali ragioni che la nuova disciplina legislativa è stata accolta con favore da più parti, proprio perché prevede una rivisitazione del modello di gestione che l’amministrazione sanitaria deve possedere, al fine di garantire ai pazienti-cittadini un’offerta sanitaria del tutto disponibile e rendere il diritto alla salute stabile nella sua attuazione.