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Nella pronuncia del 4 Novembre u.s. la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo sottoporre il personale sanitario a eccessivi turni di reperibilità. Questo viene annunciato dal Codacons che riporta un’ordinanza della Corte di Cassazione riconoscendo i diritti dei medici e degli infermieri a godere del riposo contrattualmente garantito. I giudici hanno, infatti accolto il ricorso proposto da un infermiere contro l’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa che aveva chiesto al lavoratore turni di reperibilità in numero maggiore di quelli previsti dal contratto collettivo nazionale.

In particolare, la Corte ha affermato che “il concreto atteggiarsi della mancata fruizione piena dei riposi può far prospettare l’insorgenza del diritto al risarcimento, in ragione del carattere usurante e della lesione della personalità morale”. Appare evidente, quindi, che se risulta provato che il limite di 6 turni di reperibilità è stato superato in modo significativo, tanto da incidere sulla vita personale del lavoratore, il Tribunale dovrà tener conto della condotta che travalica le regole della buona fede e considerare “illegittimo il ricorso in forma smodata a quella turnistica al di fuori da ogni tollerabile dimensione quantitativa”. Inoltre, gli Ermellini si sono espressi chiaramente anche sull’onere della prova sentenziando: “qualora venga in gioco la violazione del diritto al riposo e dunque della personalità del lavoratore, il danno è in re ipsa”. Ne discende che il lavoratore non dovrà fornire alcun altro elemento probatorio al verificarsi di tale condizione appena descritta e pur in assenza di riscontri di patologie psicofisiche che ne potrebbero essere la conseguenza avrà diritto ad una forma di ristoro.

Il contenuto di tale provvedimento, può estendersi per analogia anche al personale medico qualora l’eccessiva richiesta di turni di reperibilità abbia illecitamente condizionato la vita personale del lavoratore, impedendogli di godere appieno del riposo spettante di diritto.

A questo punto potrebbero essere presentati numerosi ricorsi attraverso la Codacons che ha istituito un apposito sportello regionale “Sos risarcimenti troppi turni sanitari” in Sicilia, proprio per la denuncia dei casi di abuso della “reperibilità”, lanciando un’azione collettiva a sostegno di medici e infermieri.

Di sicuro questa decisione segna un passo significativo verso il riconoscimento dei diritti del personale sanitario e della necessità di garantire un ambiente di lavoro rispettoso della dignità, del riposo e della qualità della vita, tuttavia ci si augura che tali principi non vengano estremizzati e che la valutazione sugli effettivi impatti sulla persona venga contemperata con le esigenze del servizio fornito.