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“A febbraio la nuova piattaforma per le liste di attesa permetterà di avere un quadro reale del fabbisogno”. Così il Ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto per l’apertura del Forum risk management di Arezzo. “Sulle liste d’attesa abbiamo approvato una legge che per la prima volta affronta il problema in maniera strutturale, a partire dal monitoraggio del fenomeno, che è fondamentale – ha aggiunto il ministro – Fino ad oggi ci siamo trovati di fronte a un sistema caotico, come ha rilevato anche la recente relazione della Corte dei Conti che ha rimarcato un flusso di dati disomogeneo”. “Questo dimostra che è necessario un coordinamento a livello nazionale come quello che abbiamo voluto fortemente con quella legge e che a febbraio ci permetterà con la nuova piattaforma di avere un quadro reale e preciso del fabbisogno di prestazione e di come orientare le risorse, siamo impegnati a riformare tutto il sistema, non è più possibile mantenere il modello organizzativo”, ha affermato. 

Schillaci ha, poi, parlato del nuovo fascicolo sanitario elettronico che “non è solo uno strumento di consultazione ma è uno strumento di accesso vero ai servizi, all’ecosistema dei dati sanitari e permetterà in tempi brevi di utilizzare i dati in modo sicuro. -ha detto il ministro – Non solo per un fine primario di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione, ma anche per finalità di studio e di ricerca scientifica in campo medico, biomedico, ed epidemiologico al servizio anche della programmazione sanitaria e poi l’intelligenza artificiale di cui tutti parlano”.  Tra l’altro nei giorni scorsi il ministro era tornato sul tema “liste di attesa” nel corso del question time alla Camera rispondendo agli onorevoli interroganti aveva, infatti, approfittato per illustrare lo stato di attuazione delle disposizioni adottate con il decreto-legge n. 73 del 7 giugno 2024, convertito dalla legge n. 107 del 29 luglio 2024. “Entro breve la legge sull’abbattimento delle liste d’attesa sarà completata con i rimanenti decreti attuativi ed entro fine anno sarà online la piattaforma di monitoraggio e di controllo”, ha affermato il ministro, spiegando che “nel corso del mese di novembre verranno effettuate specifiche prove di acquisizione di dati mediante la modalità flusso, con diverse Regioni. Entro il 10 dicembre si procederà alle prove di acquisizione dei dati. E dal mese di febbraio 2025 sarà quindi disponibile il cruscotto con gli indicatori di monitoraggio delle liste di attesa con i dati relativi a tutte le Regioni e province autonome”. “I dati che stiamo ricevendo da Agenas sono confortanti, uno su tutti, come esempio, il Lazio, con realizzazione di un CUP unico, con stanziamenti mirati, con una giunta determinata ad affrontare concretamente il problema le prenotazioni sono cresciute in maniera molto significativa. Segnalo poi le attività in corso per l’istituzione della piattaforma nazionale delle liste d’attesa. A tal riguardo, Agenas ha avviato tutte le attività propedeutiche alla progettazione e realizzazione del nodo di interoperabilità con le regioni e province autonome per la raccolta dei dati che saranno utilizzati per effettuare il calcolo degli indicatori sui tempi di attesa, da esporre al febbraio 2025 nel portale trasparenza di Agenas. Il processo di implementazione della piattaforma è in via di ultimazione. Tra le attività già concluse, ricordo la definizione del tracciato per l’acquisizione del flusso per il monitoraggio ex ante delle prestazioni ambulatoriali prenotate in regimi istituzionali in attività libero-professionale intramuraria, relativamente a 19 prime visite e 96 prestazioni diagnostiche, suddivise in 31 raggruppamenti, nonché la condivisione, con tutte le regioni e le province autonome, delle specifiche tecniche del flusso per il monitoraggio ex ante delle prestazioni ambulatoriali prenotate e la raccolta delle adesioni. Tra le attività in perfezionamento, segnalo che sono alla mia attenzione, in particolare, le linee guida per la definizione dei criteri di realizzazione del funzionamento della piattaforma predisposta da Agenas”.

Schillaci ha quindi indicato quelli che considera dei “nodi nevralgici”: “Recentemente ho scritto alle Regioni per chiedere ancora una volta controlli serrati e rispetto delle leggi. Le liste illegalmente chiuse non dipendono da mancanza di medici, se poi all’arrivo di un giornalista gli ambulatori, le sale operatorie e gli uffici diventano immediatamente operativi e disponibili. Non è più accettabile che i fondi stanziati per le liste d’attesa non siano ancora stati spesi proprio – ha concluso – per abbattere le liste d’attesa”.