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La morte cardiaca improvvisa (MCI) causa ogni anno il decesso di circa 1.000 persone al di sotto dei 35 anni, persone che spesso sono apparentemente in ottima salute, e tra questi non mancano gli atleti. “In Italia si è passati da circa 5000 casi di infarti nei giovani a oltre 6000”, avverte il cardiologo Furio Colivicchi, Presidente dell’Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri).

Le ragioni di questo aumento dell’incidenza delle patologie cardiovascolari è da individuare nella presenza di diversi fattori di rischio come il fumo e il covid. Infatti, durante la pandemia la salute cardiovascolare è peggiorata. Lo smart working ha spesso favorito abitudini meno salutari ed una vita più sedentaria. Inoltre, diversi studi clinici mostrano che l’infezione virale COVID può favorire il danno cardiovascolare.

La morte cardiaca improvvisa è risultata la causa prevalente di morte improvvisa nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti ed è spesso la prima – e purtroppo l’ultima – manifestazione di una patologia sottostante e fino ad allora ignorata che, in assenza dell’obbligo di approfondirne la causa, rimane senza diagnosi. Nel nostro Paese, infatti, la legge prevede l’obbligatorietà del riscontro diagnostico nella morte improvvisa del lattante e del feto, non altrettanto nel caso di morte improvvisa giovanile. Un vuoto normativo che il Parlamento ora avrebbe l’occasione di riempire. Alcune di queste patologie sono genetiche, e quindi trasmissibili.

Per questo motivo è stata redatta la proposta di Legge n. 862 “Disposizioni per l’introduzione dell’obbligo di diagnosi autoptica istologica e molecolare nei casi di morte improvvisa in età infantile”, firmata dai Deputati Marco Lacarra, Nicola Carè e Debora Serracchiani e presentata il 3 febbraio 2023, con l’appoggio della SIC – Società Italiana di Cardiologia.

Si tratta di una proposta presentata in precedenza da Paolo Siani, medico pediatra già Deputato della XVIII Legislatura, e decaduta con la fine della legislatura, ma che ha un larghissimo sostegno nel mondo clinico e tra le associazioni di pazienti. Un appoggio così forte che tra questi soggetti, grazie all’intermediazione di OMaR – Osservatorio Malattie Rare, si è creata una vera e propria rete di oltre 50 tra associazioni di pazienti e clinici che lo scorso maggio – hanno firmato una lettera, indirizzata al Ministro della Salute Orazio Schillaci, al Presidente della Camera On. Lorenzo Fontana e ai vertici della Commissione XII Affari Sociali della Camera dei Deputati, che sollecita la calendarizzazione in tempi brevi della proposta di legge n. 862.

La proposta di legge prevede inoltre la creazione di una rete di riferimento, di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA), interventi di formazione ed informazione, di promozione della ricerca scientifica e di prevenzione volti ad attuare strategie per l’identificazione di famiglie e/o popolazioni a rischio, nonché la creazione di un Registro Nazionale e l’Istituzione di una commissione tecnico-scientifica ministeriale specifica.

Si rende necessaria, quindi, nell’ambito della prevenzione di queste patologie mortali, che venga approvata quanto prima una legge che disciplini il percorso di gestione dei casi di MCI permettendo così di definire in modo puntuale l’epidemiologia della morte cardiaca improvvisa giovanile in Italia, ad esempio attraverso la creazione di un Registro Nazionale, al momento basata soltanto su casistiche parziali e su casi selezionati.